Origini e Storia di Pompei
Pompei, in latino Pompeii, ha origini antiche: nel VIII secolo a.C. uno dei primi popoli italici, gli Osci (o Oschi), occupò stabilmente il territorio situato ai piedi del Vesuvio e nei pressi del fiume Sarno e costituì il primo agglomerato urbano, dandogli forse anche il nome (in lingua osca, pompe indica il numero cinque, probabilmente con riferimento al numero dei villaggi originari).
Grazie alla sua favorevole posizione geografica, Pompei divenne ben presto un importante nodo del traffico viario, tra nord e sud, e portuale, tra il mare e le aree interne, tanto da essere considerata un’ambita conquista da parte dei potenti Stati confinanti.
Pompei subì inizialmente l’egemonia greca (colonia di Cuma, nel VII secolo a.C.) e, solo per il periodo compreso tra il 525 e il 474 a.C. quella etrusca: in questo lasso di tempo, pur non venendo mai conquistata militarmente, la città poté godere di una sorta di autonomia politica, subendo soltanto il controllo delle strade e del porto.
Tornata nuovamente sotto l’influsso dei Greci, a questi fu strappata nel 425 a.C. dai Sanniti, un popolo proveniente dalle zone interne dell’Abruzzo, alleati dei Romani, che procedevano prepotentemente verso il mare Tirreno.
Nel 310 a.C., quando i Romani dichiararono guerra contro i Nocerini, i Sanniti pompeiani si schierarono a favore di questi ultimi, i quali, dopo una prima vittoria, furono costretti ad arrendersi: Pompei, pur governata dai Sanniti, entrò a tutti gli effetti nella sfera romana.
Per tutto il III e il II secolo a.C. la città ebbe la massima espansione, godendo di un’autonomia linguistica e istituzionale.
Nell’89 a.C. i Pompeiani si ribellarono ai Romani, a causa dell’esclusione del diritto di diventare cittadini romani, ma furono sconfitti dall’esercito guidato dal generale Lucio Cornelio Silla e nell’80 a.C., perdendo ogni residua autonomia, la città divenne Colonia Cornelia Veneria Pompeianorum.
Un notevole impulso alla romanizzazione della città si manifestò con la salita al potere dell’imperatore Augusto nel 27 a.C. Verso la fine dell’impero di Caligola, nel 40 d.C., si verificò un periodo di crisi, la cui causa rimase sconosciuta, che sembrò risolversi con l’avvento di Nerone.
Sotto l’imperatore Nerone, in particolare fino al 59 d.C., la vita cittadina procedeva tranquilla: tuttavia, una violenta rissa tra Pompeiani e Nocerini, avvenuta nell’Anfiteatro, provocò numerose vittime e determinò la sospensione delle manifestazioni per ben dieci anni.
Il terribile terremoto del 62 prima e la violenta eruzione del Vesuvio del 79 d.C. dopo posero definitivamente fine a Pompei.
Nel corso di questo lungo arco di tempo, ogni popolo invasore ha trapiantato i propri costumi e la propria arte a Pompei, di cui oggi ci sono rimasti interessanti tracce che costituiscono un patrimonio di inestimabile valore storico.